finiscono nelle discariche o negli inceneritori, mentre la domanda di risorse naturali continua a crescere. In questo contesto, l’economia circolare rappresenta un cambio di paradigma necessario. Ma cosa significa davvero adottare un approccio circolare? E in che modo le aziende possono tradurre questo concetto in scelte operative, misurabili e replicabili, a partire dal packaging?
Cosa si intende per economia circolare?
L’economia circolare è un modello rigenerativo in cui niente si butta e tutto si trasforma. A differenza del modello lineare, la circolarità mira a mantenere in uso il più a lungo possibile i prodotti, i materiali e le risorse, restituendo tutto al ciclo naturale o industriale alla fine del loro utilizzo. Alcuni esempi pratici:
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Un packaging compostabile che dopo l’uso si trasforma in nutriente per il suolo.
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Un prodotto modulare progettato per essere facilmente riparato o aggiornato.
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Una piattaforma di reso che ritira materiali usati per ricondizionarli.
Quali sono le 5 R dell’economia circolare?
La strategia della circolarità si può sintetizzare in 5 azioni chiave, note come le 5 R:
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Ridurre: minimizzare l’uso di risorse e materiali.
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Riutilizzare: prolungare la vita utile degli oggetti.
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Riciclare: recuperare materiali da rifiuti e reintrodurli nel ciclo.
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Riparare: rimettere in funzione ciò che altrimenti verrebbe scartato.
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Ripensare: progettare in modo sistemico, considerando il ciclo di vita completo.
Quali sono gli ostacoli dell’economia circolare?
Nonostante i benefici evidenti, le barriere alla transizione circolare esistono:
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Costi percepiti troppo alti per materiali alternativi o processi nuovi.
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Flessibilità produttiva limitata nelle PMI.
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Scarsa cultura progettuale, ancora ancorata al “usa e getta”.
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Assenza di infrastrutture per il compostaggio o il riciclo avanzato.
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Greenwashing che genera confusione e diffidenza.
Eppure, la domanda di prodotti circolari è in crescita e le normative europee, come il Regolamento Imballaggi, stanno tracciando una direzione chiara.
3 esempi di azioni chiave per mettere in pratica l’economia circolare
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Ripensare il packaging: scegliere materiali naturali, compostabili e personalizzabili.
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Digitalizzare il tracciamento: inserire QR code che raccontano la filiera e le istruzioni per il fine vita.
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Scegliere fornitori rigenerativi: partner che trasformano scarti in risorse (come chi lavora con il micelio ma sappiamo che siamo di parte!).
Perché scegliere il packaging componibile in micelio
C’è una ragione se proponiamo il micelio: il packaging in micelio rappresenta un esempio concreto e potente di economia circolare applicata. Non è solo un materiale: è un processo, una filosofia produttiva e una leva di comunicazione etica. È un sistema modulare composto da:
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una confezione esterna in pura cellulosa (personalizzabile, FSC, stampata con inchiostri ad acqua),
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una chips interna in micelio, soffice e resistente, in grado di attutire urti e ridurre condensa.
La produzione avviene per biofabbricazione: il micelio cresce dentro uno stampo su un substrato di scarti vegetali, trasformandoli in materiale solido e performante.
Vantaggi del packaging in micelio L-ife
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Zero rifiuti: la chips può essere compostata direttamente.
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Senza costi fissi: nessuna spesa iniziale per stampi o impianti.
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Automatizzabile: le chips sono gestibili con pick & place o robot, ideali per produzioni scalabili.
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Personalizzabile: si adatta a formati speciali, ricambistica e oggetti fragili.
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Eco-comunicazione: il packaging racconta la tua sostenibilità reale e invita a usarne il contenuto come terriccio.
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Protezione garantita: attutisce urti, riduce la formazione di condensa ed è ideale per elettronica o cosmetica.
Inizia dalla scelta giusta
L’economia circolare non è un concetto astratto: è una strategia concreta, misurabile e visibile, che inizia anche da piccoli gesti come ripensare il proprio packaging. Il micelio è oggi una delle soluzioni più efficaci per ridurre l’impatto ambientale, comunicare in modo autentico e trasformare uno scarto in valore.